Sandro
Asinari

Gli Strumenti
ad arco

Maestro
Liutaio


Gli archi sono una famiglia di strumenti musicali a corde, di origine remota, presente in quasi tutte le più antiche civiltà. Il loro nome deriva dallo specifico attrezzo con cui vengono strofinate le corde, l'archetto. Questo è formato da una asticciola di legno e da un fascio di crini di cavallo tesi , spalmati con una speciale resina detta pece o colofònia. I crini possono essere tirati o allentati mediante una vite situata nel nasetto. La lunghezza dell'arco varia in dipendenza dello strumento cui è destinato.

Nell'orchestra la sezione degli archi è sempre stata predominante rispetto alle altre: basti pensare che in un'orchestra sinfonica di circa 100 elementi, gli archi sono ben 60 (16 primi violini, 16 secondi violini, 12 viole, 10 o 12 violoncelli, 8 contrabbassi).Tutti questi strumenti sono muniti di quattro corde (il contrabbasso può averne 5) tese su una fascia di ebano detta tastiera. Colui che suona generalmente usa la mano sinistra per premere le corde contro la tastiera, in modo da modificarne la lunghezza in rapporto ai suoni da ottenere, mentre con la mano destra fa scivolare l'archetto su di esse (le corde all'occorrenza possono anche essere pizzicate).

Gli strumenti ad arco sono: il violino, la viola, il violoncello, il contrabbasso.



 

- Il violino -

 


Il violino è il più piccolo tra gli archi e con la viola deriva dall'antica viella, uno strumento ad arco in uso nel Medio Evo trasformatosi in viola da braccio.
La forma definitiva del violino, così come oggi lo conosciamo, risale al 1500 e la si deve ai maestri liutai di Brescia, di Bologna e soprattutto di Cremona, dove tra il 1500 e il 1700 sorsero le famose botteghe artigiane degli Amati, i Guarnieri, gli Stradivari, che produssero strumenti di qualità insuperata.
Il violino si suona tenendolo posato sulla spalla e reggendolo con il mento poggiato sulla mentoniera.
Possiede un timbro vibrante e trasparente dalle infinite possibilità espressive determinate dalle varie tecniche con cui viene suonato.
Fra tutti gli archi è quello con la voce più acuta.


- Il violino in versi -



 

- La viola -

 


La viola è di grandezza intermedia tra il violino ed il violoncello.
Deriva direttamente dalla viella, strumento prediletto dai Trovatori e dai Trovieri nel Medio Evo.
La viella si trasformò successivamente in viola antica ed ebbe larga diffusione nel Rinascimento quando si differenziò in viola da braccio e viola da gamba.
Il moderno tipo si affermò dal 1700.

L'estensione melodica della viola non raggiunge i suoni acuti del violino né tanto meno quelli gravi del violoncello.
La calda e malinconica voce di questo strumento riesce a cantare con estrema e velata dolcezza.



 

- Il violoncello -

 

Il violoncello è molto più grande della viola, più del doppio, e lo si suona tenendolo poggiato per terra tramite una punta di metallo, il puntale, di lunghezza regolabile.
A partire dal 1600 fu usato in sostituzione della viola da gamba e nel 1800 furono ulteriormente perfezionate le sue possibilità tecniche.
Pur avendo una estensione melodica più grave rispetto alla viola mantiene un timbro caldo e pastoso, una morbida cantabilità e una docilità espressiva che ne fanno spesso l'interprete solista di melodie accorate e dolorose.



 

- Il contrabbasso -

 
La famiglia degli archi si completa con il contrabbasso, il più grande fra gli strumenti ad arco.
Il suo diretto antenato è il
violone, grosso strumento in uso fino al 1600. Da questa data entrò a far parte dei complessi strumentali, ma con limitate funzioni di accompagnamento.
Solo nell'Ottocento fu valorizzato per le sue possibilità espressive, che vanno dal tenebroso al grottesco, dal drammatico al comico, e si affermò decisamente come solido sostegno sonoro dell'orchestra.

La forma del contrabbasso è simile a quella del violoncello, anch'esso si poggia per terra, ma per le sue dimensioni costringe il suonatore a stare in piedi.
Viene largamente usato nell'orchestra jazz ove viene suonato quasi esclusivamente con la tecnica del pizzicato.

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Il violino

Suona il violino
nelle mani del maestro
vibrato nelle stelle
percezione di suoni
celestiali
nella danza delle sirene

Nella sera
coperta di nubi
si odono i canti dei grilli
e muore una stella

Un tocco nella corda
dell'amore e dell'esistenza
una ciarda per fare danzare
la donna dai capelli di fata

Il demone del violino
interpreta i movimenti
delle streghe e dei maghi
suona una corda
e il suono si propaga nel firmamento

Gianfrancesco Chinellato - Venezia
(Poesia inedita)

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